Primi storici mandati d’arresto per crimini di guerra e contro i migranti
«Ulteriori richieste di mandato di cattura sono state presentate ai giudici indipendenti della Corte penale internazionale». Per la prima volta un procuratore della Corte penale internazionale si è recato in Libia lo scorso novembre: da Tripoli, Kharim Khan ha annunciato al Consiglio di Sicurezza di avere emesso numerosi mandati per crimini di guerra, crimini contro i diritti umani e crimini contro i migranti. La notizia è di particolare importanza per ristabilire giustizia, reale cardine di Pace, nel Mediterraneo. A riportarla ancora una volta Avvenire ed ancora una volta a firma di Nello Scavo, coraggioso giornalista, siciliano come La Pira, cui qualche criminale non ha fatto mancare ovviamente minacce.
I nomi dei destinatari - si legge nel suo articolo - sono ancora coperti da riservatezza, in attesa che il Tribunale dell’Aja convalidi la richiesta della procura. Quando le richieste diventeranno ordini d’arresto in campo internazionale, molti governi - tra cui Italia, Malta, Francia, Turchia, Russia - avranno più di un imbarazzo a cooperare nella cattura di personaggi con cui non sono mancate interessate strette di mano. Da quanto trapela, le richieste riguardano soggetti già sottoposti a sanzioni dalle Nazioni Unite, dall’Ue e dal Dipartimento di Stato Usa. Una indiretta conferma arriva proprio dal report consegnato all’Onu. «Coloro che cercano di trafficare e sfruttare i migranti e i rifugiati - si legge - prendono di mira le persone più vulnerabili, che non hanno o hanno pochissima capacità di far valere i propri diritti umani fondamentali». Fino ad aprile di quest’anno, aprire indagini dell’Aja sui trafficanti era risultato quasi impossibile, poiché la Corte penale era stata autorizzata a procedere solo per crimini di guerra. Ma ora il procuratore Karim Khan...